Moto e metano, un binomio che in futuro vedremo sempre più spesso. I centauri aprono a questa possibilità.
Negli ultimi anni, il settore della motocicletta ha visto un crescente interesse verso le soluzioni ecologiche. Mentre molti produttori si concentrano sull’elettrico, un’innovazione inaspettata sta per arrivare: la prima moto di serie alimentata a metano, realizzata da Bajaj, uno dei marchi indiani più noti e rispettati nel panorama motociclistico mondiale. Fondata nel 1945, Bajaj ha saputo ritagliarsi un posto di rilievo anche a livello internazionale, essendo azionista di KTM e partner di Triumph. Ma cosa significa realmente l’arrivo di una motocicletta a metano sul mercato e come potrebbe cambiare le nostre abitudini di guida?
Durante un’intervista con CNBC-TV 18, Rajiv Bajaj, amministratore delegato dell’azienda, ha rivelato che la presentazione della motocicletta a metano è prevista per il secondo trimestre del 2024. L’obiettivo è attrarre principalmente i motociclisti alle prime armi o quelli che cercano una cilindrata più contenuta, da 100 a 160 cm³. Questo ci fa capire che la moto non sarà solo un prodotto innovativo, ma anche accessibile a una fascia di pubblico più ampia, in particolare a coloro che desiderano passare a un mezzo di trasporto più sostenibile senza rinunciare alle prestazioni.
Come funziona la moto a metano?
Una delle caratteristiche più distintive di questa moto sarà il serbatoio, che non sarà più il tradizionale contenitore di benzina, ma una bombola appositamente progettata per contenere gas naturale compresso (CNG). Questo cambiamento non è solo estetico: la bombola sarà sagomata per integrarsi nel design della moto, mantenendo un aspetto accattivante. Non è da escludere l’idea di una versione ibrida, che permetterebbe di passare dall’alimentazione a benzina a quella a metano, offrendo così una maggiore flessibilità e comfort al guidatore.
L’adozione del metano come carburante per motociclette porta con sé numerosi vantaggi. In primo luogo, il metano è un combustibile molto meno inquinante rispetto alla benzina, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra e altri inquinanti atmosferici. Inoltre, i costi del carburante possono risultare significativamente inferiori, rendendo la moto a metano una scelta economicamente vantaggiosa nel lungo termine. Anche se la conversione di un motore a benzina a metano non è troppo complessa, la vera sfida rimane la disponibilità delle infrastrutture. In molte aree, i distributori di metano sono ancora pochi e lontani, il che potrebbe limitare l’adozione di questa nuova tecnologia.
Le aspettative del mercato
Bajaj non si ferma a un solo modello. L’intenzione è di sviluppare un intero portafoglio di motociclette alimentate a metano, il che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il mercato delle due ruote. Già si parla di una monocilindrica di 125 cm³, che potrebbe arrivare nei concessionari entro la fine del 2024. Ci sono voci su un possibile nome, “Bruzer 125”, ma non è escluso che possa essere un’evoluzione della già nota serie Freedom o anche del modello Pulsar che hanno riscosso un notevole successo in India e non solo.
Mentre i produttori di motociclette europei e americani si concentrano principalmente sull’elettrico, l’approccio di Bajaj rappresenta una diversificazione interessante. Se l’elettrico sta guadagnando terreno, il metano potrebbe rappresentare un’alternativa valida, soprattutto in paesi in via di sviluppo, dove le infrastrutture per la ricarica elettrica sono ancora in fase di sviluppo. Inoltre, la moto a metano potrebbe attrarre anche i motociclisti più esperti e appassionati, che sono sempre alla ricerca di nuove esperienze di guida e prestazioni superiori.