
Altro che MotoGP: qual è stata la prima gara motociclistica (www.panorama-auto.it - X GOATifi)
Siamo abituati a pensare a MotoGP o Superbike quando parliamo di gare motociclistiche, ma la prima corsa in assoluto è stata un’altra.
Ormai è facile guardare una gara di motociclette; accendiamo la televisione, dove ci attendono telecronisti, team e piloti pronti a partire e a fare il meglio che possono per conquistare pole position, vittoria e infine mondiale.
Ma non sempre è stato così semplice. Non sempre è stato possibile dare per scontato un certo evento, una certa impresa e anche una certa delusione. Ed è così, navigando a ritroso, guardandoci alle spalle in un tuffo al contrario di un tempo che non c’è più, che esploriamo il momento esatto della prima gara di moto della storia.
Né MotoGP né SBK, niente Valentino Rossi e Max Biaggi, ma neanche Nicky Hayden o Troy Bayliss. Tutta un’altra storia, completamente un altro mondo, letteralmente altri mezzi tecnici (che definire tecnici, in verità, è pure fin troppo, ma dettagli): signore e signori, benvenute e benvenuti all’alba del motociclismo.
L’alba del motociclismo bussa al 19° secolo: è la prima gara della storia
10 maggio 1891, ben 130 anni fa. Giorno, anno e secolo in cui a Parigi si è disputata la prima gara della storia. A fare da cornice, alcuna tribuna, e neanche uno stralcio di marchio o azienda rinomata, figurarsi i piloti. Solo tante strade sterrate, incidentate, piene di buche e molta voglia di divertirsi. Ci sarebbe anche una gara precedente a quella di Longchamps, sempre a Parigi ma dalle parti di Neuilly, non era però omologata dato che alla partenza c’era solo un concorrente, mentre in quella successiva erano due.

A guidarli verso qualcosa che ancora l’essere umano non potè comprendere a pieno, sia dal punto di vista della passione che tecnologico e ingegnerestico, un centinaio di persone noncuranti del temporale in arrivo. I piloti sono Merelle e Serpollet, e guidano i tricicli De Dion-Bouton dotati di un motore 211cc da 2 cavalli e velocità massima di 30 chilometri orari. La partenza viene rinviata più volte perché l’organizzazione mette in disaccordo piloti, staff, organizzatori e pubblico, ma alla fine verso mezzogiorno inizia una gara che vede già dalla partenza le prime difficoltà: sotto la pioggia, i due veicoli non partono (ci vorrà circa 1 ora per partire davvero).
Il tracciato è lungo quattro chilometri, e prevede cinque giri. Può sembrare davvero un gioco da ragazzi, visto che nel 2025 i giri di una corsa non sono meno di 20, ma è importante anche ricordare la mancata preparazione dei piloti, l’organizzazione rivedibile e soprattutto le condizioni del tratto stradale, che come detto nella fattispecie è pieno di sterrato e buche. E infatti i piloti cadono più volte; malgrado ciò, il pubblico incita animatamente a non mollare i due stoici e coraggiosi rivali.
Alla fine, a vincere è Marelle. Secondo Serpollet, che malgrado l’amara sconfitta verrà ricordato a lungo anche negli anni a venire; entra in società con Armand Peugeot, e in seguito opererà da solo, diventando un grande pioniere motoristico. Ma questa è un’altra storia, destinata a segnare intere generazioni; proprio come la prima gara della storia, datata 10 maggio 1891, all’alba di un qualcosa di nuovo: il motociclismo.