Non solo Volkswagen, anche un colosso automobilistico giapponese invischiato in quello che è un vero e proprio scandalo.
Il Diesel Gate, in un modo o nell’altro, ha sicuramente variato la percezione di appassionati, acquirenti e addetti ai lavori di aziende blasonate come Volkswagen. Parliamo di un vero e proprio scandalo, che ha coinvolto e sconvolto l’intero settore automobilistico. Nonostante il passare degli anni, le conseguenze di quelle azioni non sono ancora passate sotto traccia.
E, forse, questo non avverrà davvero mai. Parlando sempre di questo scandalo, comunque, purtroppo ci sono novità che riguardano un altro gigante dell’automobilismo mondiale.
Le brutte notizie arrivano stavolta non per l’Europa, ma per il Giappone. Il brand in questione ha subito una batosta che forse supera addirittura quella che è stata costrettaa a ricevere Volkswagen: ecco di quale azienda stiamo parlando e quali conseguenze ha subito per le proprie azioni.
Colosso dell’auto invischiato nel Diesel Gate: tocca al Giappone stavolta
Il brand messo in discussione riguardo al Diesel Gate stavolta è la Toyota. Parliamo di uno dei marchi più importanti a livello mondiale, che questa volta è stato chiamato a dover affrontare le conseguenze di una serie di comportamenti tutt’altro che esemplari. L’agenzia americana per la sicurezza stradale (NHTSA) ha riscontrato imprecisioni nei test sulle emissioni di Hino Motors. Quest’ultima azienda ha una sede a Mechelen, in Belgio, e costruisce e vende camion anche alimentati a diesel. L’NHTSA ha fatto alcuni controlli su questi camion, e a quanto pare sono state riscontrate irregolarità.
I dati sulle emissioni non corrispondono ai dati forniti dalla società, il che per gli Stati Uniti è una grave negligenza. A quanto pare, ci sarebbero circa 105.000 camion circolanti con motori non idonei, e sono stati venduti anche 6.000 motori diesel. Per garantire il rispetto delle regole, dunque, è stato deciso che tutti i camion motorizzati diesel e prodotti tra il 2017 e il 2019 facciano ritorno in fabbrica. Il Governo USA, inoltre, chiede un totale di 1,6 miliardi di dollari di risarcimento.
Una cifra che supera il miliardo e mezzo di euro. Parliamo della multa più alta che un produttore abbia ricevuto per manomissione dei software dal Diesel Gate dai tempi della Volkswagen. In ogni caso, a quanto pare, Toyota e Hino Motors hanno accettato la multa. Stiamo parlando di una cifra davvero mostruosa, che però costringe Toyota ad arrendersi ed evidentemente a pagare la somma richiesta dagli Stati Uniti d’America. Oltre al danno d’immagine, che sarà notevole, anche quello economico peserà sicuramente sugli investimenti sicuri del brand nipponico.