
Quali sono le moto protagoniste in Easy Rider (www.panorama-auto.it - X Skip_Bolden)
L’importanza culturale delle moto di Easy Rider: analizziamo insieme il loro valore attuale nel mercato dei collezionisti.
L’articolo esplora l’importanza culturale delle moto di Easy Rider e le loro specifiche tecniche, oltre a fornire un’analisi del loro valore attuale nel mercato dei collezionisti.
Easy Rider, un’icona fra cinema e moto degli anni ’60
Easy Rider è un film del 1969 diretto e interpretato da Dennis Hopper, con le partecipazioni di Peter Fonda e Jack Nicholson. La trama si svolge in uno spettacolare viaggio negli Stati Uniti d’America, da Los Angeles alla Louisiana, di due motociclisti sui loro chopper in totale libertà . Per molti critici è considerato un film simbolo del novecento, soprattutto perché racconta magnificamente la realtà americana degli anni ’60, sempre più alla ricerca di evasione e libertà rispetto alla società tradizionale del tempo. Per moltissimi esperti cinematografici è il ‘road movie’ per eccellenza, e probabilmente è anche il film su due ruote più celebre in assoluto. I protagonisti del film sono malvisti dalla gente comune per il loro aspetto e il modo di vestire, vivere e comportarsi che hanno, e tutto questo nonostante non arrechino alcun danno a nessuno, andando per la loro strada senza infastidire nessuna persona. Un film che fa riflettere sicuramente sul senso di libertà dei pochi che ‘osavano’ spingersi tanto in là in un’America troppo chiusa, ma si sofferma molto anche sul freddo giudizio della gente dell’epoca nei confronti delle persone diverse e meno inclini ad atteggiamenti e usanze della società media degli anni ’60.
Le moto protagoniste di Easy Rider: storia e collezionismo si intrecciano
Per quanto riguarda le motociclette protagoniste di Easy Rider, parliamo del chopper Captain America e del bobber Billy Bike. Furono costruiti due esemplari per ogni modello sulla base delle Harley-Davidson Hydra Glide del ’49, ’50 e ’52, motociclette appartenute alla polizia americana e acquistate per 500 dollari a una loro asta. Alla costruzione ci hanno pensato i customizer afroamericani Cliff Vaughs e Ben Hardy. Equipaggiate con motore Panhead, prodotto dall’Harley-Davidson dal ’48 al ’65, tutto il resto fu praticamente modificato, telaio compreso.

Dei due esemplari, quello meno utilizzato fu bruciato nel finale del film, mentre le altre motociclette sono state rubate, vendute a pezzi da chi non immaginava quale valore avrebbero potuto avere in futuro. L’esemplare bruciato fu ricostruito e venduto a John Parham, Presidente National Motorcycle Museum di Anamosa, Iowa, USA. Questo museo lo ha esposto fino al 2013, anno in cui venne rivenduto al collezionista californiano Michael Eisenberg, che nel 2014 lo mise all’asta insieme ai documenti di autenticazione e di una lettera di Fonda (uno degli attori del film Easy Rider). La moto è stata venduta a oltre 1,3 milioni di dollari.
Storia e significato simbolico delle motociclette
Le motociclette di Easy Rider non solo catturano l’essenza visiva del film, ma ne incarnano profondamente il messaggio simbolico. Nel contesto degli anni ’60, una decade caratterizzata da turbolenze sociali e politiche, le moto diventano il simbolo di una ricerca incessante di libertà e significato. Queste Harley-Davidson Panhead rappresentano la strada verso l’autodeterminazione, un percorso che si distacca dalle convenzioni, creando un movimento controculturale incarnato dai protagonisti del film. In una società in cui le norme erano messe sotto pressione da nuove visioni e desideri di cambiamento, le motociclette di Easy Rider offrono una rappresentazione tangibile di sfida e ribellione. Esse non sono solo mezzi di fuga, ma veicoli di discorso sociale e cambiamento di paradigma culturale, continuando a ispirare intere generazioni a percorrere la propria strada, in piena autonomia e libertà .
L’asta record e l’importanza per i collezionisti
Una delle motociclette di Easy Rider ha raggiunto una cifra record in un’asta, sottolineando la sua eccezionale importanza per i collezionisti. Venduta per più di un milione di dollari, questa moto non è semplicemente un oggetto di collezionismo, ma un pezzo di storia che rappresenta un’era iconica. L’interesse nell’acquisto di tale moto non è alimentato solo dalla sua rarità , ma anche dalla sua capacità di raccontare una storia culturale potente e immediatamente riconoscibile. Per i collezionisti, possedere una moto di Easy Rider equivale a detenere un simbolo tangibile di una ribellione culturale, un emblema di se stessi come parte di una tradizione di anticonformismo. Questi oggetti non solo arricchiscono le collezioni private, ma rappresentano anche un’opportunità per connettersi a un periodo trasformativo nella storia motociclistica, continuando a ispirare ammirazione e stupore nei cuori degli appassionati di tutto il mondo.