
"Disastroso!": game over per la Ferrari, l'incubo per Hamilton e Leclerc continua (www.panorama-auto.it - X JustM)
La maledizione Ferrari che dura ormai da oltre un decennio: sfida in salita per Lewis Hamilton, sette volte campione del mondo.
Kimi Raikkonen è entrato nel mondo della Formula 1 con una determinazione e un talento che ben presto lo hanno fatto notare come uno dei piloti più promettenti della sua generazione. Nato in Finlandia nel 1979, Kimi ha iniziato la sua carriera professionale nei kart, come molti altri campioni della F1. La sua eccezionale abilità nel guidare, unitamente al suo caratteristico silenzio e alla calma sotto pressione, gli hanno permesso di farsi strada velocemente attraverso le formule minori. Nel 2001, fece il suo debutto in Formula 1 con la scuderia Sauber, appena ventunenne e con soli 23 gran premi di Formula Renault alle spalle.
Nonostante il limitato numero di gare nella sua carriera precedente, impressionò fermando gli occhi delle grandi scuderie su di lui. Fu nel 2002, con il passaggio alla McLaren, che il mondo vide realmente le capacità di Raikkonen. Nonostante la presenza di un imbarco estremamente competitivo, Kimi conquistò il podio in diverse occasioni, dimostrando una consistenza e una velocità che poche altre giovani promesse riuscivano a eguagliare. Il 2003 segnò l’anno della sua vera ascesa, arrivando secondo nel campionato mondiale, consolidando il suo status come uno dei migliori talenti emergenti della F1.
Il mondiale vinto con Ferrari nel 2007
Il 2007 è stato un anno di svolta per Kimi Raikkonen, consolidando il suo posto nella storia della Formula 1 con la conquista del Campionato del Mondo Piloti. Dopo aver lasciato la McLaren, Kimi si unì alla Scuderia Ferrari, ereditando il sedile lasciato vacante da Michael Schumacher, una delle più grandi leggende della F1. Nonostante una partenza incerta, caratterizzata da problemi tecnici e difficoltà di adattamento alla nuova vettura, Raikkonen mostrò una straordinaria capacità di recupero. La stagione fu estremamente competitiva, e i rivali più agguerriti includevano piloti di alto calibro come Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Tuttavia, il «Ice Man» mantenne la sua calma proverbiale. Determinato e strategico, conquistò vittorie cruciali nella seconda metà della stagione, incluso il memorabile Gran Premio del Brasile, dove chiuse la stagione con una vittoria che gli permise di superare i rivali per un solo punto in classifica generale. Questo trionfo fu la coronazione di anni di duro lavoro e costanza, rendendo Kimi Raikkonen campione del mondo di F1, un titolo che segnò il culmine della sua carriera con la Ferrari.
Gli alti e bassi negli anni successivi
Dopo la vittoria del 2007, la carriera di Kimi Raikkonen in Formula 1 ha vissuto una serie di alti e bassi. Gli anni successivi al suo trionfo mondiale furono caratterizzati da prestazioni altalenanti, con il 2008 e il 2009 che videro un Ferrari non all’altezza delle aspettative di competitività precedenti. Durante questo periodo, sebbene ci fossero sprazzi di brillantezza e vittorie memorabili, la consistenza sembrò sfuggire al pilota finlandese.

Alla fine del 2009, Raikkonen e la Ferrari presero la decisione di interrompere il loro rapporto, portandolo a prendere una pausa dalla Formula 1. In questo periodo, dimostrò la sua flessibilità come pilota partecipando al World Rally Championship e cimentandosi anche nel campionato NASCAR. Queste esperienze diverse, sebbene lontane dalla ribalta della F1, arricchirono il suo ventaglio di abilità e dimostrarono il suo spirito competitivo incondizionato. Ritornerà tuttavia nella sua vecchia casa, la Formula 1, con una nuova maturità e determinazione che lo avrebbero visto brillare nuovamente negli anni successivi.
Ritorno in F1 e la seconda carriera
Il 2012 segnò il ritorno di Kimi Raikkonen nella massima serie automobilistica, con la scuderia Lotus. Fu un ritorno accolto con entusiasmo da tifosi e addetti ai lavori, e il pilota finlandese non deluse. Sin dal principio, Kimi dimostrò che il suo periodo lontano dalla F1 non aveva intaccato le sue abilità, conquistando un podio già alla seconda gara della stagione in Australia. La stagione 2012 fu coronata da una vittoria nel Gran Premio di Abu Dhabi e da una serie di podi che mostrarono la competitività della Lotus e la classe di Kimi. Il suo stile di guida efficiente e la sua esperienza si rivelarono strumenti preziosi per la squadra. La sua permanenza con la Lotus preparò il terreno per un ritorno in Ferrari nel 2014, dove, sebbene non riuscì a replicare il successo del primo stint, contribuì con costanza e leadership. Kimi continuò a competere in F1 fino al 2021, concludendo la sua carriera da pilota con Alfa Romeo Racing. In questi ultimi anni, anche se non partecipò alla competizione per il titolo, continuò a dimostrare il suo amore per le corse e la capacità di infondere spirito di squadra ovunque andasse.
Il ritiro definitivo e l’eredità lasciata
Kimi Raikkonen ha annunciato il suo ritiro definitivo dalla Formula 1 alla fine del 2021, concludendo una carriera durata vent’anni e costellata di trionfi, record e sfide. La sua eredità nel mondo della F1 è indiscutibile; Raikkonen non è stato solo un Campione del Mondo, ma un pilota che ha incarnato qualità come resilienza, spirito competitivo e l’unicità di un carattere schietto. Conosciuto per il suo atteggiamento rilassato e la proverbiale freddezza, Kimi ha ispirato un’intera generazione di piloti non solo per le sue abilità in pista ma anche per il modo in cui affrontava la vita e lo sport con semplicità e una dose di umorismo ben nota. Lascia la F1 con la soddisfazione di aver realizzato quello che ogni giovane pilota sogna e con il rispetto dei suoi compagni di squadra e rivali. L’impatto di Kimi nel motorsport non si limita a trofei e statistiche, ma risiede anche nell’influenza che ha avuto sulla cultura della F1, rendendola un po’ più autentica, spingendo sempre i limiti, e non dimenticandosi mai di restare fedele a se stesso.