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Inquinamento: c'è di peggio del diesel (www.panorama-auto.it)
Quello che avrebbe dovuto rappresentare una svolta ecologica si rivela potenzialmente più inquinante del diesel.
Quello che avrebbe dovuto rappresentare una svolta ecologica si rivela potenzialmente più inquinante del diesel. Le implicazioni ambientali ed economiche generano preoccupazioni tra automobilisti e produttori di auto.
L’annuncio: sorpresa per gli automobilisti
Come sappiamo bene, il diesel tradizionale inquina e pure parecchio. Ma, a quanto pare, esistono elementi di un’automobile che possono fare addirittura peggio. A finire nell’aria, oltre ai gas di scarico, ci sono anche particelle derivanti dall’usura dei pneumatici, della strada e delle pastiglie dei freni. Secondo un recente studio dell’Università di Southampton in Inghilterra, le particelle microscopiche emesse dai freni sono più dannose per i nostri polmoni del particolato proveniente dai gas di scarico dei motori diesel. Gli scienziati guidati dal Dottor James Parkin, hanno esaminato gli effetti sulla salute polmonare per particolato proveniente da quattro diversi tipi di pastiglie dei freni, realizzate con diverse composizioni chimiche, facendo particolarmente attenzione a quelle più piccole.
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Facciamo riferimento a quelle che arrivano a essere anche 30 volte più piccole del diametro di un capello umano. Tali elementi possono superare le vie aeree superiori e penetrare fino agli alveoli polmonari, dove avviene lo scambio tra ossigeno e anidride carbonica da e verso il flusso sanguigno. I risultati della ricerca hanno dimostrato che, su quattro tipi di pastiglie, quelle organiche sono le più dannose in termini di infiammazione e altri marcatori di tossicità, più pericolose per le cellule polmonari umane rispetto a ciò che causano le particelle di scarico dei motori a gasolio. Questo perché contengono alte concentrazioni di rame. Come risolvere il problema? Magari risolvere è una parola grossa, ma sicuramente si può renderlo meno esacerbante riducendo il contenuto di rame nelle pastiglie dei freni, attenuando gli effetti nocivi del particolato emesso dai veicoli.
Conseguenze ambientali inaspettate della scoperta
Queste particelle non solo minacciano la biodiversità, ma compromettono anche la qualità dell’aria che tutti respiriamo. Inoltre, durante il processo di produzione del carburante, l’energia impiegata e i processi chimici coinvolti rilasciano ulteriori agenti inquinanti che contribuiscono al riscaldamento globale. L’utilizzo dell’acqua nelle fasi di lavorazione aggiunge ulteriore stress sui già compromessi sistemi idrogeologici, specialmente nelle località dove è scarsa. Anche l’impatto estetico e ecologico degli impianti necessari per la produzione su vasta scala di questo elemento ha destato preoccupazioni tra le comunità locali e gli ambientalisti.
Cosa potrebbe succedere nel futuro prossimo
La reazione dei produttori di auto all’annuncio incontra un mix di proattivismo e preoccupazione. Alcuni produttori potrebbero ritrovarsi costretti a rivedere i loro piani di sviluppo. Questi costruttori si trovano nella difficile posizione di dover garantire sia l’efficienza che la compatibilità ambientale dei loro veicoli, senza compromettere le loro strategie di marketing e l’immagine del marchio. Alcuni hanno espresso la volontà di aumentare gli investimenti in veicoli elettrici e tecnologie a idrogeno, comprese soluzioni ibride, che potrebbero rappresentare davvero un compromesso sostenibile.
Tuttavia, queste stesse aziende chiedono chiarezza regolamentare da parte dei governi per evitare improvvise nuove normative che potrebbero destabilizzare il mercato dell’automobile. Vi è stato anche un appello all’innovazione tecnologica, invitando i centri di ricerca e sviluppo ad accelerare i progetti mirati a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale della mobilità. In controtendenza, alcune case automobilistiche hanno scelto di distribuire comunicati in cui rassicurano i consumatori sulla sicurezza e la compatibilità dei propri veicoli con condizioni operative variabili, sottolineando continuamente il loro impegno per la sostenibilità. Il futuro delle tecnologie automobilistiche appare complesso e in evoluzione, con una crescente enfasi su una collaborazione stretta tra governi, produttori e scienziati per navigare bene attraverso la transizione verso un trasporto sostenibile.