Ferdinando Innocenti è una figura emblematica nella storia industriale italiana, un imprenditore che ha saputo innovare e rispondere alle sfide del mercato. La sua carriera è un viaggio che attraversa il XX secolo, un periodo di grandi trasformazioni economiche e sociali in Italia e nel mondo. Dalla sua nascita l’1 settembre 1891 a Pescia, nella provincia di Pistoia, Innocenti ha dimostrato fin da giovane un acuto senso degli affari e una straordinaria capacità di adattamento.
Dalla famiglia artigiana all’imprenditoria
Cresciuto in una famiglia di artigiani, Innocenti si trasferisce a Grosseto con il padre, un fabbro che apre un negozio di ferramenta. Qui, Ferdinando, appena diciottenne, prende in mano le redini dell’attività. La sua intuizione di scambiare rottami di ferro con olio lubrificante segna l’inizio di un percorso imprenditoriale che lo porterà a diventare uno dei principali protagonisti dell’industria italiana.
Negli anni ‘20, dopo aver sperimentato una perdita significativa a causa del fallimento di una banca, Innocenti si trasferisce a Roma dove apre un magazzino per la vendita di tubi senza saldatura, prodotti dalla Dalmine. Nel 1926, fonda un’officina per la lavorazione dei tubi, avviando una serie di collaborazioni con la Dalmine e sviluppando nuove applicazioni per questi materiali. Grazie anche ai suoi contatti con il Vaticano, Innocenti realizza importanti lavori, come gli impianti di irrigazione per i Giardini Vaticani e la Centrale termoelettrica della Cappella Sistina, consolidando così la sua reputazione nel settore.
Il trasferimento a Milano nel 1931 segna un ulteriore passo nella sua carriera. Qui, Innocenti sviluppa il celebre ponteggio tubolare, un’invenzione che ha rivoluzionato il mondo dell’edilizia, sostituendo le insicure impalcature in legno. Questo prodotto, che porta il suo nome, è rimasto un punto di riferimento nel settore, testimoniando la lungimiranza imprenditoriale di Innocenti.
Durante gli anni ‘30, la sua azienda cresce esponenzialmente grazie alle forniture militari e alle opportunità generate dagli eventi bellici. La sua azienda diventa un grande azionista della Dalmine, assorbendo una parte significativa della produzione. Nel 1939, Innocenti viene nominato Cavaliere del Lavoro e fonda la SAFTA (Società Anonima Fabbricazione Tubolari Acciaio), avviando la costruzione di uno stabilimento a Massa e Carrara.
La Seconda Guerra Mondiale e il lancio dello scooter Lambretta
La Seconda Guerra Mondiale rappresenta un momento cruciale per Innocenti. Dopo aver avviato una collaborazione con gli Alleati e aver finanziato la Resistenza, riesce a mantenere il controllo delle sue fabbriche. Con la fine del conflitto, decide di diversificare la produzione e nel 1947 lancia sul mercato lo scooter Lambretta, un successo che segna l’inizio di una nuova era per la mobilità in Italia.
Il Lambretta diventa rapidamente un simbolo di libertà e modernità, rappresentando non solo un mezzo di trasporto, ma anche un’icona della cultura pop italiana. Nel 1948, Innocenti cede il pacchetto azionario della SAFTA alla Dalmine, continuando a contribuire in modo significativo all’industria italiana. Tuttavia, la sua esperienza come amministratore delegato della Dalmine si conclude bruscamente, a causa di controversie sulle sue pratiche aziendali.
Ritorno all’imprenditoria e l’ingresso nel mercato automobilistico
Negli anni ‘50, Innocenti si dimette dalla Dalmine e riprende in mano la sua azienda. Riceve una laurea honoris causa in ingegneria e si lancia nel mercato automobilistico, spinto dal figlio Luigi. Sebbene inizialmente riluttante, Innocenti produce la A40, una vettura basata sulla britannica Austin A40, seguita dalla Innocenti 950 Spider, una vettura sportiva che si distingue per il design e la meccanica innovativa.
Nel 1965, Innocenti inizia l’assemblaggio su licenza delle Mini britanniche, creando una versione italiana di questo famoso modello. Le Mini “made in Lambrate” si distinguono per la qualità e le finiture superiori rispetto alle loro controparti inglesi, conquistando un vasto pubblico di automobilisti italiani.
Ferdinando Innocenti, che ha saputo navigare le acque tempestose dell’industria italiana per oltre tre decenni, scompare il 21 giugno 1966 a Varese. La sua eredità vive non solo attraverso i prodotti che ha creato, come lo scooter Lambretta e le auto Innocenti, ma anche attraverso il modello imprenditoriale che ha rappresentato: innovazione, resilienza e un forte legame con la comunità. La sua storia è un esempio di come la passione e la determinazione possano portare a successi straordinari, contribuendo a scrivere la storia industriale di un intero Paese.