Non potendo avere la loro Ferrari, si sono costruiti un’auto identica e perfetta. Ecco perché a Modena sono molto preoccupati…
Il mondo dell’automotive è da sempre un terreno fertile per l’innovazione, la creatività e, purtroppo, anche per la controversia. Recentemente, un episodio ha suscitato un acceso dibattito tra gli appassionati di auto e i puristi del marchio Ferrari: la presentazione da parte dell’azienda iraniana Cheetah Motors di una replica della Ferrari LaFerrari Aperta. Questo tentativo di creare una “Ferrari fake” ha sollevato interrogativi non solo sulla qualità e sull’autenticità del prodotto, ma anche sull’etica della copia e sul valore del design automobilistico.
Cheetah Motors, fondata nel 2018, si è proposta di elevare il livello del “made in Iran” attraverso la creazione di repliche di modelli iconici. Il loro obiettivo è chiaro: dimostrare le capacità dell’industria automobilistica iraniana e guadagnarsi un posto sulla scena mondiale. La replica della LaFerrari Aperta è stata definita dall’azienda come “la prima riprogettazione di successo della LaFerrari Aperta al mondo”, un’affermazione audace che ha suscitato molte polemiche. Nonostante l’orgoglio mostrato da Cheetah Motors, la replica appare quasi indistinguibile dall’originale, il che rende la questione ancora più complessa.
I ‘dettagli’ fanno la differenza
Osservando le immagini della replica, è difficile non notare la somiglianza con l’originale. Cheetah Motors ha affermato di aver progettato e prodotto più di mille parti per l’auto, utilizzando un processo che ha incluso campioni di test e componenti finali. Tuttavia, la domanda rimane: a quale costo? Le repliche, per loro natura, devono necessariamente sacrificare alcuni standard di qualità e innovazione per mantenere i prezzi competitivi. La scelta di utilizzare materiali e tecniche di produzione meno costosi può comportare un prodotto finale che, sebbene visivamente simile, potrebbe non avere le stesse prestazioni o la stessa sicurezza dell’originale.
La creazione di repliche di auto iconiche non è una novità. Negli anni, abbiamo visto numerose aziende tentare di replicare modelli celebri, ma il caso di Cheetah Motors porta con sé una serie di sfide legate alla proprietà intellettuale. Ferrari, come molti altri marchi di lusso, detiene diritti di proprietà intellettuale sul design e sulla tecnologia delle sue vetture. Una replica non autorizzata come quella di Cheetah Motors rischia di violare questi diritti, con possibili conseguenze legali.
Approdo in Europa? improbabile…
È improbabile che la Ferrari “fake” di Cheetah Motors possa trovare un mercato in Europa, soprattutto in Italia, patria del Cavallino Rampante. Ferrari è nota per tutelare strenuamente il proprio marchio e la propria immagine, e qualsiasi tentativo di commercializzare una replica potrebbe portare a contenziosi legali. La risposta di Ferrari alla replica di Cheetah Motors è stata finora assente, ma è probabile che l’azienda preferisca mantenere il silenzio piuttosto che dare visibilità a un prodotto che considera un’imitazione.
Inoltre, ci sono preoccupazioni legate alla sicurezza delle auto costruite con standard inferiori. Le normative europee in materia di sicurezza stradale sono tra le più rigorose al mondo, e ogni veicolo immesso nel mercato deve soddisfare requisiti specifici. Con l’entrata in vigore di nuove leggi che obbligano l’integrazione di ulteriori tecnologie di sicurezza, come i limitatori automatici di velocità, è chiaro che l’approdo di un veicolo come la replica della LaFerrari Aperta in Europa è altamente improbabile.