Lutto in casa Ferrari: la notizia ha in queste ore scombussolato tutti i fan della Formula Uno, in particolare quelli affezionati alla Scuderia di Maranello.
Ferrari è sinonimo di storia: nessun team presente ora, o in passato, nella Formula Uno può contare su un blasone simile a quello della Scuderia di Maranello. Correre o lavorare per la Rossa significa entrare a far parte di una storia straordinaria, fatta di successi e di un tifo che ha pochi eguali in Italia, ma anche nel Mondo. Perché il Cavallino è un marchio internazionale, conosciuto anche da chi non è particolarmente appassionato al motorsport.
Chi è entrato a far parte di questa gloriosa storia, seppur dietro alle quinte, a servizio di tanti campioni che negli anni sono passati da Maranello è senza dubbio Umberto Benassi, da tutti conosciuto come Benny. Quest’ultimo ha visto tanti fuoriclasse guidare la Rossa: da Gilles Villeneuve ad Alain Prost, passando anche per il mitico Michael Schumacher. Una figura storica che in queste ore si è spenta, lasciando sgomento tutto il mondo della Formula Uno, in cui Benassi per anni è stato protagonista indiscusso. Un vero e proprio leader “nascosto” che ha dato il suo contributo a una Scuderia prestigiosa come Ferrari.
Formula Uno, è morto Umberto Benassi: aveva 78 anni
Ore di grande tristezza nella Formula Uno, soprattutto in casa Ferrari, a causa della scomparsa di Umberto Benassi (aveva 78 anni, ndr), che per lungo tempo è stato meccanico della Scuderia Rossa.
Omaggio speciale da parte del comune di Maranello, che ha parlato di lui come una figura capace di superare i momenti difficili e di risolvere i problemi più complessi. Una capacità che è stata al servizio di tanti campioni e che ha aiutato Ferrari a raggiungere molti dei suoi successi in Formula Uno.
“A nome di tutti i maranellesi, l’amministrazione comunale esprime le più sentite condoglianze e la propria vicinanza ai suoi cari in questo momento così doloroso”.
Una figura a cui i piloti riponevano tutta la propria fiducia, a dimostrazione di una professionalità, mista a un’umanità di un certo livello, che ha davvero pochi eguali. Così come si evince dalla Gazzetta di Modena, Benny è stato stroncato negli ultimi mesi della sua vita da una malattia, che lo ha portato via fin troppo presto. Un momento certamente doloroso anche, se non soprattutto, per chi ha avuto la possibilità di lavorare con lui.