Un’auto prodotta dall’ultimo marchio che ti saresti aspettato assomiglia molto alla sportiva italiana con il tridente.
Nel panorama automobilistico mondiale, la Korea ha sempre cercato di ritagliarsi uno spazio, e non solo nel segmento delle utilitarie. Una delle perle di questa ambizione è la Daewoo Bucrane, un concept car che, sebbene non sia mai entrato in produzione, ha catturato l’immaginazione degli appassionati di auto sportive. Presentata nel 1995, la Bucrane è un esempio di ingegneria e design che merita di essere ricordato, non solo per la sua estetica distintiva, ma anche per la sua connessione con l’iconica Maserati 3200 GT.
Il legame tra Corea e Italia è forte e risale agli anni ’90, quando Daewoo decise di collaborare con l’Italdesign di Giorgetto Giugiaro, una delle menti più brillanti del design automobilistico. Questo connubio ha dato vita a modelli come la Matiz, un’utilitaria che ha riscosso un notevole successo anche sul mercato italiano. Tuttavia, la Bucrane rappresenta un capitolo diverso e più audace della storia di Daewoo, un tentativo di lanciarsi nel mondo delle sportive ad alte prestazioni, un terreno sul quale il marchio non era mai stato rappresentato in modo significativo.
La Daewoo Bucrane si distingue per il suo design futuristico e aggressivo. Con una lunghezza di 4,65 metri e un’altezza di 1,31 metri, la silhouette della coupé è bassa e slanciata, attirando immediatamente l’attenzione. La parte anteriore è caratterizzata da un lungo cofano e da una doppia calandra, elementi che richiamano le sportive degli anni ’60. Questo richiamo al passato, unito a linee moderne e audaci, conferisce alla Bucrane un aspetto unico e inconfondibile.
Non mancano le ali di gabbiano!
Uno degli aspetti più innovativi della Bucrane è il suo meccanismo di apertura delle portiere. Le portiere anteriori si aprono in modo tradizionale, ma i finestrini si sollevano ad “ali di gabbiano”, un tocco di originalità che rende l’accesso all’abitacolo un’esperienza straordinaria. All’interno, la Bucrane offre un abitacolo 2+2, dimostrando che anche una sportiva può essere versatile. Inoltre, i pannelli del tetto e i finestrini possono essere rimossi, trasformando la coupé in una vera e propria cabriolet, una caratteristica che sicuramente avrebbe attratto gli amanti della guida all’aria aperta.
Sotto il cofano, la Daewoo Bucrane è equipaggiata con un motore V6 da 3.2 litri, capace di erogare 240 CV e 309 Nm di coppia. Questi numeri, sebbene non eccezionali rispetto alle sportive europee contemporanee, erano comunque significativi per un marchio che non aveva mai fatto della sportività il suo principale obiettivo. La potenza viene trasferita alle ruote anteriori tramite un cambio automatico a 4 rapporti, una scelta che ha suscitato qualche critica, ma che non ha impedito alla Bucrane di farsi notare.
La presentazione della Bucrane ha generato un certo entusiasmo tra gli appassionati di auto, con molti che hanno visto in essa un potenziale futuro modello di serie. Tuttavia, nonostante la positiva accoglienza, Daewoo decise di non proseguire con la produzione della Bucrane. Questa scelta ha deluso molti, ma ha anche alimentato il mito di questo concept, rendendolo un pezzo da collezione nel cuore degli automobilisti.