Gli autovelox sono un peso per molti cittadini, che spesso cercano in tutti i modi di raggirarli: questo metodo però non funziona davvero.
Negli ultimi anni, il fenomeno delle leggende metropolitane ha preso piede, alimentando miti e credenze che spesso si rivelano infondati. Una delle più famose è senza dubbio il cosiddetto metodo Veglia Borletti.
Si tratta di un sistema che prometterebbe di evitare le multe per eccesso di velocità. Ma di cosa si tratta esattamente? E perché questa leggenda continua a circolare tra gli automobilisti italiani? Scopriamolo nelle prossime righe.
Metodo Veglia Borletti: perché non funziona
Il termine “Veglia Borletti” deriva dalla famosa azienda italiana che produce tachigrafi e strumenti di misurazione per veicoli. Negli anni, il marchio è diventato un simbolo di affidabilità e precisione nel settore automotive. Tuttavia, l’associazione con il metodo per evitare le multe ha portato a fraintendimenti e interpretazioni errate. La leggenda narra che superando la velocità di 250 km/h, gli autovelox non sarebbero in grado di rilevare il veicolo, sfuggendo così alla cattura e alla conseguente sanzione.
Questo mito si basa su un’idea errata riguardo al funzionamento degli autovelox. Gli apparati moderni, infatti, sono equipaggiati con tecnologie avanzate che consentono di rilevare velocità anche superiori a 250 km/h. Negli ultimi anni, i sistemi di controllo della velocità sono diventati sempre più sofisticati, utilizzando radar e laser che garantiscono una precisione altissima nel rilevamento dei veicoli in movimento. Pertanto, tentare di superare questa soglia non solo è illegale, ma rappresenta anche un serio rischio per la sicurezza stradale.
Va ricordato che la velocità massima consentita sulle strade italiane varia a seconda del tipo di strada e della categoria del veicolo. Ecco un riepilogo dei limiti di velocità:
- autostrada: 130 km/h;
- strade extraurbane: 110 km/h;
- strade urbane: 50 km/h.
Superare questi limiti non solo può comportare multe salate, ma anche il ritiro della patente, aumentando così il rischio di incidenti gravi. Un altro aspetto interessante da considerare è l’evoluzione della tecnologia di rilevamento della velocità. Negli anni, i dispositivi di controllo si sono evoluti, passando da semplici radar a sistemi le cui funzionalità includono anche la possibilità di riconoscere le targhe e identificare i veicoli.
Questo significa che il tentativo di eludere la legge superando una certa velocità non solo è inefficace, ma è anche una strategia irresponsabile che può mettere in pericolo vite umane. Nonostante ciò, questo mito continua a circolare, alimentato da racconti di automobilisti che affermano di aver evitato multe grazie a questa presunta strategia.