Michael Schumacher fa ancora parlare molto di sé, anche a distanza di tanti nani dal terribile incidente che ha subito sugli sci a Meribel.
Il mondo delle corse automobilistiche è un affascinante crocevia di passione, competizione e storia. Tra i nomi che hanno segnato indelebilmente questo sport, quello di Michael Schumacher è senza dubbio uno dei più iconici. Il sette volte campione del mondo ha esordito nella Formula 1 nel 1991, dimostrando velocemente di essere uno dei più grandi fuoriclasse della storia dell’automobilismo.
Adesso, ad oltre 10 anni da quando ha subito quel brutto incidente sul manto innevato di Meribel, che ha completamente stravolto la sua vita e quella della sua famiglia, un pezzo della sua storia è pronta ad andarsene per sempre.
Schumacher, un pezzo di storia in vendita: i dettagli
La Benetton B191, con la quale Schumacher ha disputato la sua prima stagione completa in F1, sarà messa all’asta. Questo evento rappresenta un’opportunità imperdibile per i collezionisti e gli appassionati di automobilismo. Si tratta di una monoposto che ha visto Schumacher alla guida durante le prime tre corse del 1992.
Nonostante fosse un modello ormai vecchio, la B191 ha dimostrato di avere ancora molto da dire. In particolare, al Gran Premio del Sudafrica, Schumacher riuscì a conquistare un impressionante quarto posto, un risultato significativo per un debuttante. Questo successo ha segnato l’inizio di una carriera leggendaria che avrebbe portato Schumacher a conquistare due titoli mondiali consecutivi nel 1994 e nel 1995 e altri cinque dal 2000 al 2004.
Analizzando più da vicino le caratteristiche tecniche della Benetton B191, è interessante notare l’innovazione che ha caratterizzato questo veicolo. Spinta da un potente motore V8 da 3,5 litri costruito dalla Ford-Cosworth, la monoposto era in grado di sviluppare una potenza massima di 660 cavalli. Questo motore rappresentava il cuore pulsante della vettura, consentendo a Schumacher di esprimere il suo talento in pista.
Le principali caratteristiche tecniche della B191 includono:
- Telaio in monoscocca di fibra di carbonio, un materiale all’avanguardia per l’epoca.
- Sospensione con doppi bracci e barre di torsione anteriori e posteriori, che contribuivano a una maneggevolezza eccezionale.
- Un design innovativo che ha reso la B191 non solo un’auto da corsa, ma un esempio di ingegneria avanzata.
Dopo il suo ritiro dalla competizione, la B191 ha avuto una vita interessante. Acquistata da un privato subito dopo il termine della sua carriera in Formula 1, è rimasta in una collezione privata fino al 2000. Successivamente, ha fatto diverse apparizioni in eventi e mostre, ma non ha più gareggiato. La sua presenza al museo dell’Indianapolis Motor Speedway dal 2005 ha garantito che la sua storia non venisse dimenticata.
L’asta a Miami della Benetton di Schumacher
L’asta della Benetton B191 si svolgerà a Miami alla fine di febbraio, organizzata da RM Sotheby’s. Si prevede che il prezzo di vendita oscilli tra i 600.000 e gli 800.000 dollari, una cifra che, sebbene possa sembrare alta, è in realtà un investimento per molti collezionisti. L’acquisto della monoposto sarà accompagnato da un certificato di autenticità rilasciato dalla Benetton, che attesta la sua partecipazione alle prime tre gare della stagione 1992.
Questo evento non è solo un’asta; è una celebrazione della carriera leggendaria di Michael Schumacher e un’opportunità per i fan di avvicinarsi a un pezzo di storia che ha contribuito a definire il motorsport moderno. Il crescente interesse per il collezionismo di automobili storiche ha portato a un aumento della domanda per veicoli con una storia comprovata, rendendo la B191 un’opzione attraente per gli investitori.La storia di questa monoposto è ricca di aneddoti e di momenti significativi.
Ogni volta che la B191 è stata esposta, ha richiamato l’attenzione di appassionati e collezionisti, diventando un simbolo non solo della carriera di Schumacher, ma anche dell’evoluzione della Formula 1. La sua disponibilità all’asta rappresenta quindi non solo l’opportunità di possedere un pezzo di storia, ma anche di mantenere viva la memoria di uno dei piloti più talentuosi di sempre.