
MotoGp nel caos! L'incidente di Martin fa scoppiare la polemica nel paddock (screenshot YouTube) panorama-auto.it
Paddock su tutte le furie dopo l’episodio, il responsabile fa chiarezza: i dettagli.
I primi giorni di test a Sepang sono stati disastrosi per la MotoGp. Tre infortuni, quelli di Jorge Martin, di Fabio Di Giannantonio e di Raul Fernandez che porteranno a tre interventi chirurgici.
Raul Fernandez ha riportato una frattura del mignolo sinistro, tempestivamente operata in un intervento perfettamente riuscito. L’italiano, vittima di una caduta causata da un’impennata nei secondi finali dei test, ha riportato una frattura alla clavicola sinistra, quella già operata a novembre. Ben più grave è la situazione di Jorge Martin. Lo spagnolo alla prima esperienza in Aprilia dopo la vittoria del mondiale in sella alla Ducati del team Pramac, ha subito una bruttissima caduta che gli ha causato una frattura alla mano destra e tre al piede sinistro. Un infortunio che, oltre all’intervento che lo spagnolo dovrà subire, costringe Martin a dei tempi di recuperi incerti.
Nelle ore successive all’incidente, poi, sono emersi diversi dettagli relativi alle motivazioni che possono aver causato l’highside di Jorge Martin. A quanto pare la motivazione principale è stata la temperatura degli pneumatici dello spagnolo, bassa al punto da scatenare una polemica all’interno del paddock di MotoGp.
MotoGp, l’incidente scatena il caos: le parole del responsabile Michelin
A fare chiarezza sull’accaduto ci ha pensato Piero Taramasso, responsabile Michelin, che ha analizzato la caduta di Martin e le temperature delle sue gomme.

“All’inizio, dopo l’incidente, io e Massimo Rivola avevamo detto che le temperature e le pressioni erano a posto, ma parlavamo delle temperature esterne che puoi vedere direttamente. Martin, quando è uscito all’ultimo run, aveva una temperatura interna della gomma 15 gradi inferiore rispetto alle uscite precedenti. 15°C sono parecchi: abbiamo anche fatto il confronto con Bezzecchi, che aveva anche lui la gomma posteriore media e, in quel momento, rispetto a Marco quella di Jorge era 15 gradi più fredda. La gomma non era pronta, in più le condizioni della pista non erano buone: c’era vento e dello sporco. Tutto questo insieme ha fatto sì che la gomma non abbia lavorato e il pilota purtroppo sia caduto”, ha commentato Taramasso.
“Per me non c’è responsabilità , bisogna solo capire cosa sia successo e perché e trovare la soluzione. Certamente lo pneumatico non era difettoso, non ha dato abbastanza aderenza perché era fredda”, ha concluso il responsabile Michelin in risposta a chi accusava l’azienda produttrice di pneumatici.