
Il cambiamento di Valentino Rossi secondo Pernat (www.panorama-auto.it - X Valentino Rossi)
In un’intervista esclusiva a Il Secolo XIX, Carlo Pernat condivide toccanti ricordi legati al 9 volte campione del mondo Valentino Rossi.
In un’intervista esclusiva a Il Secolo XIX, Carlo Pernat condivide toccanti ricordi legati al 9 volte campione del mondo Valentino Rossi.
L’intervista esclusiva a Carlo Pernat su Il Secolo XIX
Carlo Pernat, figura iconica nel mondo del motociclismo, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Il Secolo XIX, dove ha ricordato con affetto Marco Simoncelli, una delle personalità più amate e indimenticabili del circuito motociclistico. Pernat, conosciuto per la sua lunga carriera come manager e per il suo acuto senso degli affari, ha riflettuto su momenti passati con Simoncelli, sottolineando il carattere unico e lo spirito competitivo che lo hanno contraddistinto nel corso della sua carriera. Secondo Pernat, Simoncelli non era solo un campione nelle gare, ma anche un amico leale e una persona di grande umanità. L’intervista ha offerto uno sguardo intimo su quello che significava essere vicino a Simoncelli, rivelando dettagli personali che hanno gettato luce su un lato del campione non sempre noto al pubblico.
L’indimenticabile Marco Simoncelli: un campione e un amico
Marco Simoncelli, o ‘Sic’ come affettuosamente chiamato dagli amici, era un personaggio di straordinaria vivacità e talento. Carlo Pernat ricorda Simoncelli non solo come un campione sulla pista, ma anche come una persona dal grande carisma che aveva la capacità di illuminare ogni stanza in cui entrava. Il suo sorriso contagioso e il suo atteggiamento amichevole lo rendevano amatissimo non solo dai fan, ma anche dai suoi colleghi. Pernat ha sottolineato che Simoncelli aveva un raro mix di determinazione e leggerezza, che lo aiutava a governare la complessità delle gare ad alta pressione senza mai perdere di vista il lato umano della sua vocazione sportiva. La sua passione per la moto era viscerale, e il desiderio di vincere era sempre accompagnato da un profondo rispetto per i suoi avversari.
Il peso sulla coscienza di Valentino Rossi: riflessioni
Valentino Rossi ha sempre portato con sé il peso emotivo di un evento tragico nella sua carriera: l’incidente di Sepang in cui ha perso il suo caro amico Marco Simoncelli. Carlo Pernat ha descritto Rossi come un uomo profondamente influenzato da quella fatidica giornata, che ha cambiato il suo modo di vedere la vita e il motociclismo. Come raccontato da Pernat, “dopo l’incidente di Sepang Valentino non è stato più lo stesso. Per due mesi non è venuto mai a trovare la famiglia. Siccome l’ultimo colpo con la ruota glielo diede lui, si sentiva in colpa di averlo ucciso”.

Rossi e Simoncelli erano strettamente legati non solo dalla professione, ma da una vera e propria fratellanza, condividendo sogni, scherzi e momenti cruciali nelle loro carriere. Questo legame rende il dolore della perdita ancora più acuto per Rossi, che nel tempo ha cercato di onorare il nome di Simoncelli attraverso le sue performances e azioni fuori pista. Pernat enfatizza che il ricordo di Simoncelli è sempre presente nelle mente e nel cuore di Valentino, influenzando inevitabilmente il suo cammino sia personale che professionale.
Il legame tra Simoncelli e Rossi: una fratellanza sportiva
Il legame tra Marco Simoncelli e Valentino Rossi era più di una semplice amicizia; era una fratellanza forgiata sulla pista e fuori. Sin dai giorni della loro gioventù, i due condivisero una passione innegabile per il motociclismo, cresciuta in un genuino rispetto e ammirazione reciproca. Pernat descrive come i due piloti si spingessero l’un l’altro a superare i limiti personali, creando un dinamismo che è diventato leggendario nel mondo del motociclismo. Questa sinergia andava al di là delle piste da gara, traducendosi in progetti e attività comuni che stimolavano entrambi a migliorarsi costantemente. L’amicizia tra Simoncelli e Rossi rappresentava una vera e propria alleanza sportiva, un comune intendimento di cosa significasse veramente essere non solo un pilota ma un campione vero.
Il termine ‘Patacca’: un soprannome affettuoso per Simoncelli
Nel contesto affettivo e gioviale del paddock, Marco Simoncelli era spesso chiamato ‘Patacca’. Questo soprannome, lontano dall’essere offensivo, rappresentava l’affetto e il cameratismo che i colleghi provavano per lui. Carlo Pernat spiega come questo nomignolo racchiudesse la natura scherzosa e talvolta esuberante di Simoncelli, un tributo al suo spirito indomabile e al suo approccio alla vita pieno di energia e gioia. La parola ‘patacca’ incarna la sua inclinazione a non prendersi mai troppo sul serio, nonostante le pressioni e le aspettative di correre ai massimi livelli. Questo approccio spensierato finiva per rafforzare la sua immagine di campione dal cuore grande, rispettato da suoi pari e adorato dai suoi fan.
Come l’incidente di Sepang ha cambiato Valentino Rossi
L’incidente di Sepang 2011 è un evento che ha profondamente segnato la vita e la carriera di Valentino Rossi. Carlo Pernat parla di come quell’indimenticabile giornata abbia trasformato Rossi non solo come pilota, ma anche come persona. Quell’incidente è stato un punto di svolta, che ha infuso a Rossi una maggiore consapevolezza della fragilità della vita e della pericolosità intrinseca del suo sport. Nonostante il dolore, l’evento ha anche rafforzato in Rossi un ardente desiderio di preservare il retaggio di Simoncelli, sia attraverso le sue prestazioni in pista, sia coinvolgendosi in iniziative per la sicurezza nel motorsport. Pernat nota che sebbene le corse continuino, l’anima di Simoncelli vive nella determinazione di Rossi a rendere ogni gara un tributo degno del suo amico scomparso.