La passione di Stanzani per i motori si manifesta fin dall’infanzia. A soli cinque anni, dimostra una curiosità insaziabile quando riesce a mettere in moto un autocarro appartenente al padre. La sua giovinezza è caratterizzata da numerose invenzioni; già a 17 anni brevetta un innovativo bollitore per il latte, vendendolo a un’azienda, e con i proventi acquista una moto. Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Meccanica all’Università di Bologna nel 1962, Stanzani entra a far parte della Lamborghini, dove si unisce a Gian Paolo Dallara in un’avventura che avrebbe rivoluzionato il mondo delle supercar.
Uno dei progetti più significativi a cui Stanzani ha partecipato è la Lamborghini Miura, realizzata nel 1966. In un’epoca in cui Ferruccio Lamborghini non era particolarmente incline a investire nel motorsport, Stanzani e Dallara decidono di creare una supercar ispirata alle vetture da corsa. Utilizzando un motore V12 da 3.9 litri, la Miura offre prestazioni straordinarie con 354 CV. Questo modello, che ha contribuito a definire il concetto di supercar, ottiene un successo commerciale straordinario, vendendo oltre 750 esemplari in sei anni. Nonostante ciò, la Lamborghini continua a fronteggiare difficoltà finanziarie.
Con la crisi che attanaglia la Lamborghini, Ferruccio decide di separare la divisione delle auto da corsa dalle altre attività aziendali. Stanzani viene nominato direttore generale e deve affrontare la sfida di risolvere i problemi di produzione e progettazione. La sua visione innovativa lo porta a concepire la Countach, un modello che avrà un impatto duraturo sull’immagine della Lamborghini.
Nata nel 1974, la Lamborghini Countach rappresenta il primo progetto di Stanzani senza la collaborazione di Dallara. Il design, firmato da Marcello Gandini, è audace e futuristico, mentre il motore V12 da 3.9 litri genera 390 CV. Stanzani pone particolare attenzione alla distribuzione del peso e alla maneggevolezza, optando per un montaggio longitudinale del motore. Nonostante le difficoltà economiche e le incertezze aziendali, la Countach diventa un simbolo di status e potenza, consolidando la reputazione della Lamborghini come produttore di supercar di lusso.
Negli anni ’80, Stanzani intraprende un nuovo capitolo della sua carriera quando Romano Artioli, imprenditore e già concessionario Ferrari, gli propone di lavorare su un nuovo progetto per il marchio Bugatti. Qui, Stanzani progetta la Bugatti EB110, una supercar dall’estetica raffinata e dalle prestazioni straordinarie. Presentata nel 1991, la EB110 con il suo motore V12 da 3.5 litri e quattro turbo diventa la vettura di produzione più veloce al mondo, raggiungendo una velocità massima di 336 km/h. Tuttavia, a causa di divergenze con Artioli, Stanzani lascia il progetto prima del lancio ufficiale.
Dopo l’esperienza con Bugatti, Stanzani entra nel mondo delle corse, collaborando con la scuderia Dallara in Formula 1. La sua esperienza si rivela impegnativa, dato che le restrizioni contrattuali limitano la sua capacità di influenzare il design e le prestazioni dei motori. Nonostante le difficoltà, il team ottiene risultati apprezzabili, ma la situazione finanziaria e gestionale si complica ulteriormente, portando alla fusione con la Minardi.
Dopo la sua avventura in Formula 1, Stanzani decide di ritirarsi dal mondo delle corse e fonda la Cogenergy, un’azienda focalizzata sulla progettazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questo nuovo capitolo della sua vita testimonia la versatilità e la capacità di adattamento di Stanzani, che continua a contribuire al mondo della tecnologia e dell’ingegneria.
Paolo Stanzani rimane una figura centrale nella storia dell’automobile, un ingegnere che ha saputo unire innovazione, design e prestazioni. La sua eredità continua a vivere attraverso le vetture che ha contribuito a creare, segnando un’epoca intera nel panorama delle supercar.
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