
Traffico auto, grande cambiamento (www.panorama-auto.it)
Le nuove normative impongono obblighi stringenti per la guida su strada, con impatti significativi su automobilisti e industria dell’auto.
Le nuove normative europee impongono obblighi stringenti per la guida su strada, con impatti significativi su automobilisti e industria dell’auto. Le reazioni sono contrastanti e le tecnologie richieste non sono ancora alla portata di tutti.
Contesto e obiettivi delle nuove normative europee
La DGT e le principali autorità europee di circolazione intendono intervenire sul numero di persone alla guida di veicoli. Questo per limitare il numero di conducenti che lo fanno da soli. Si tratta di una strategia volta a ridurre la circolazione di mezzi con un solo occupante, tendenza già in atto in vari Paesi dell’Unione Europea. Secondo il Direttore Generale del Traffico spagnolo, Pere Navarro, la necessità di aumentare l’occupazione dei veicoli è urgente, considerata la capacità ormai al limite delle grandi città di assorbire il traffico. Così facendo, i consumi di carburante e le emissioni inquinanti verrebbero dimezzati.
L’obiettivo dichiarato è quello di aumentare la sicurezza degli utenti della strada riducendo il numero di sinistri dovuti ad errori umani, che rappresentano una percentuale significativa delle cause di incidenti. Al contempo, l’UE spera che l’automazione possa contribuire a una mobilità più eco-compatibile, alleggerendo il traffico urbano e favorendo il passaggio a veicoli elettrici e ibridi.
Implicazioni per automobilisti e l’industria automobilistica
La Spagna, come dicevamo, non è il solo Stato europeo a puntare su un cambiamento del genere; pensiamo alla Francia, che a Parigi ha riservato una corsia esclusiva sulla tangenziale alle auto con più di un passeggero. A partire dal 1° maggio 2025, chi non rispetta queste norme verrà sanzionato. Senza dimenticare che la Francia ha implementato una tecnologia di sorveglianza innovativa che utilizza radar termici, in grado di identificare il numero di persone a bordo di un’auto e di rilevare se qualcuno sta tentando di imbrogliare il sistema con manichini o personaggi falsi.

Questi dispositivi sono già in funzione a Lione e Rennes, e hanno un margine di errore inferiore all’1%. In ogni caso, queste mosse richiedono ingenti investimenti in ricerca e sviluppo e la riqualificazione della forza lavoro impiegata nelle catene di montaggio. Le aziende che non riusciranno ad adeguarsi potrebbero trovarsi in grave svantaggio competitivo, spianando la strada a nuovi giganti innovatori specializzati in veicoli autonomi.
Possibili vantaggi e svantaggi delle nuove normative
Le normative UE sulla guida autonoma sono mirate ad offrire una serie di vantaggi significativi, pur presentando alcune critiche e svantaggi. Un chiaro lato positivo è l’atteso aumento della sicurezza stradale, grazie alla riduzione degli errori umani al volante. I sistemi di guida autonoma hanno il potenziale per ridurre drasticamente il numero di incidenti, una delle principali cause di morte e lesione nell’Unione Europea. Inoltre, l’efficienza del traffico potrebbe migliorare, portando a tempi di viaggio ridotti e a una minor congestione nelle aree urbane. Infine, un ambiente più automatizzato potrebbe significare una significativa riduzione delle emissioni, allineandosi con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Tuttavia, ci sono anche potenziali svantaggi da considerare: i costi di acquisto e manutenzione degli automobili aumenteranno con l’aggiunta di tecnologie avanzate, facendo lievitare i budget destinati al settore automobilistico. Inoltre, si devono affrontare questioni etiche e legali complesse riguardanti la responsabilità in caso di incidenti. Non ultimi, gli impatti sul mercato del lavoro nel settore automobilistico, con rischi di perdita di posti di lavoro tradizionali a favore di nuovi ruoli specializzati.
Prossimi passi e tempistiche previste dall’UE
Le normative europee implicano un piano a lungo termine per garantire una transizione fluida verso la guida autonoma. La Commissione Europea ha stilato un calendario che stabilisce una serie di fasi graduali per l’implementazione delle tecnologie obbligatorie. Nei prossimi anni, saranno incentivati progetti pilota di larga scala in varie città europee, con l’intento di raccogliere dati chiave e perfezionare le tecnologie in uso. Entro la fine del 2025, si prevede che tutti i nuovi modelli commercializzati dovranno includere funzionalità base di automazione, con un’espansione mirata a rendere queste tecnologie standard entro il 2030. Parallelamente, si prevede di effettuare aggiornamenti significativi alle infrastrutture stradali in tutto il continente, promuovendo un quadro giuridico chiaro per gestire le complesse situazioni legali che la guida autonoma comporta. Durante questo periodo, l’UE intende lavorare strettamente con governi nazionali, aziende e altre parti interessate per garantire che la transizione avvenga con il minor impatto negativo possibile, mantenendo un focus su innovazione, sicurezza e sostenibilità.