In pochi lo sanno, ma una parte specifica dell’automobile può provocare non pochi guai dal punto di vista delle malattie: ecco quale.
Fra le malattie peggiori, per quanto riguarda il suo sviluppo, c’è certamente il Morbo di Alzheimer; si tratta della forma più comune di demenza (perdita di memoria e di altre abilità intellettuali tanto grave da interferire con la vita quotidiana dei pazienti). Rappresenta il 50-80% dei casi di demenza, ed è sicuramente la più aggressiva.
Ha uno sviluppo a dir poco drammatico, tanto che arriva a cambiare in tutto la vita della persona che ne è affetta. E, a quanto pare, può essere una di quelle malattie provocate da una determinata parte dell’automobile.
In pochi automobilisti e poche automobiliste, purtroppo, sanno quanto possa essere pericolosa e rischiosa, oltre al fatto che non conoscono neanche questo dettaglio specifico. Ragion per cui, abbiamo deciso di parlarvene direttamente in questo articolo: scopriamo di cosa si tratta nello specifico.
Attenti a questo dettaglio dell’auto: quale e cosa causa
Non è un caso che si facciano tante discussioni sulle automobili e sull’impatto che hanno sulla qualità dell’aria. Non si può fare finta che le emissioni che rilasciano non siano fortemente dannose, e infatti aziende e Governi si impegnano da anni per cambirare le cose. E a quanto pare, purtroppo, non è l’unica problematica dal punto di vista della salute che riguarda le automobili. Il riferimento va alla polvere prodotta dalla pressione dei freni e, conseguentemente, dall’attrito dei dischi con le pastiglie. Per quanto apparentemente innocua, questa polvere finisce nell’ambiente e si deposita sulla ruota come se fosse ruggine, ed è davvero molto dannosa.
Pensate che le piccole dimensioni di queste particelle sono in grado di penetrare nelle vie respiratorie e nei polmoni, provocando gravi problemi di salute. Secondo molti studi europei, l’inalazione di queste particelle indebolisce la resistenza del sistema immunitario del corpo umano; inoltre si pensa che siano responsabili di problemi respiratori, dello sviluppo di alcuni tipi di cancro e dell’aumento delle possibilità di Alzheimer. Anche i metalli pesanti che si liberano per attrito e finiscono nell’aria influiscono negativamente sul suolo e sulle falde acquifere.
Per fortuna, grazie a un’imminente legislazione che pone limiti alle emissioni di PM2.5 e nanoparticelle in tutti i tipi di motori a combustione interna e nei freni dei veicoli tradizionali ed elettrici, diverse aziende stanno ideando qualcosa di diverso rispetto al passato. A un modo, nello specifico, per assorbire questa polvere dai freni attraverso filtri. Sono in fase di sviluppo anche nuovi tipi di palette che hanno una ridotta emissione di microparticelle (altre aziende, invece, stanno tornando a ricorrere ai serrandini).