Un’auto rivoluzionaria, progettata per ridefinire l’industria automobilistica, è stata inspiegabilmente distrutta e dimenticata.
Un’auto rivoluzionaria, progettata per ridefinire l’industria automobilistica, è stata inspiegabilmente distrutta e dimenticata. Scopri le innovazioni tecnologiche nascoste nel suo design, l’impatto che avrebbe potuto avere e i motivi per cui è sparita dai radar del successo.
L’inizio della rivoluzione: progettazione dell’auto
Erano gli anni ’30 del ventesimo secolo quando la Ford ha iniziato a produrre e utilizzare la bioplastica, divenendo una delle prime aziende a farlo. Si trattava di una plastica di origine vegetale che era biodegradabile. E’ stata anche la prima società nella storia a costruire un’automobile con questo genere di materiale. Parliamo della Soybean Car, presentata al pubblico nel 1941. Purtroppo non è stata mai commercializzata, e l’unico modello costruito è stato distrutto. Si sono conservate davvero poche informazioni su questa invenzione, che era dotata di un telaio tubolare d’acciaio al quale erano fissati 14 pannelli di plastica.
La plastica rendeva l’auto in questione più resistente agli urti e molto più leggera. Pesava solo 900 chilogrammi. Ford ha presentato questa straordinaria innovazione il 13 agosto 1941 al Dearborn Days, festa cittadina nel Michigan. In quello stesso anno, la Soybean car è stata esposta al Michigan Fairgorunds. Nonostante il sostegno che questa invenzione ha ricevuto e la fiducia che Ford riponeva nel progetto, l’unica auto costruita finì per essere distrutta e la sua produzione finì per fallire. I piani per la produzione di una seconda unità sono stati sospesi, ma perché? L’entrata degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale fu decisiva.
L’impatto potenziale sull’industria automobilistica
Se questo progetto avesse completato il suo corso e fosse stato lanciato sul mercato, avrebbe potuto segnare un vero e proprio cambiamento paradigmatico nel settore automobilistico. La combinazione unica di efficienza energetica, innovazione tecnologica e design futuristico avrebbe costretto le case automobilistiche tradizionali a rivalutare le loro linee produttive e accelerare lo sviluppo di veicoli più sostenibili. In termini di sostenibilità ambientale, questo veicolo avrebbe potuto ridurre drasticamente le emissioni e fungere da catalizzatore per nuove politiche di mobilità verde a livello globale.
La Soybean Car sarebbe pouta diventare il punto di riferimento per l’industria, spingendo i consumatori a pretendere di più dai loro veicoli in termini di funzionalità. Questo, a sua volta, avrebbe potuto promuovere una maggiore concorrenza e innovazione tra i produttori, accelerando l’introduzione di caratteristiche avanzate nelle auto di tutti i segmenti e rendendole accessibili a un pubblico più ampio. L’industria automobilistica, come la conosciamo oggi, avrebbe potuto essere sostanzialmente diversa e probabilmente più in linea con le esigenze moderne di tecnologia e sostenibilità.