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Formula 1 in Ruanda: arriva la risposta della Repubblica Democratica del Congo - (Screen Sky Sport F1) PanoramaAuto.it
La Repubblica Democratica del Congo si fa sentire, rispondendo a tono all’idea della Formula 1 di approdare in Ruanda.
È ormai ben noto a tutti che tra i piani della Formula 1 è quello di tornare in Africa a distanza di oltre 30 anni dall’ultimo GP andato in scena nel Continente Nero. Tra le opzioni vagliate dalla federazione c’è il Ruanda, che recentemente si è presa la scena organizzando l’ultima cerimonia di premiazione FIA. Attraverso la figura del presidente Paul Kagame, il Ruanda sta spingendo molto per convincere la Formula 1 ad approdare in Africa e concedere alla suddetta nazione Ia possibilità di un posto nel calendario del Circus in vista del prossimo futuro.
Le voci di una possibilità candidatura del Ruanda ha attirato una quantità infinita di critiche, facendo storcere il naso a molti, tra tifosi e addetti ai lavori. Questo a causa della gestione del potere di Paul Kagame. Il presidente è accusato di repressione nei confronti delle voci dissidenti, avendo vinto le ultime elezioni con il 99,18%, e di ingerenza nella Repubblica Democratica del Congo, dove sta sostenendo i ribelli della M23.
La Repubblica Democratica del Congo non ci sta: lettera alla Formula 1
In merito ai recenti fatti e alle costanti voci sulla possibilità di vedere il Ruanda ospitare un Gran Premio di Formula 1, è intervenuta a gamba tesa la Repubblica Democratica del Congo, tramite una lettera indirizzata alla federazione. Il Ministro degli Esteri, Therese Kayikwamba Wagner, ha chiesto espressamente di interrompere ogni tipo di negoziazione con il Ruanda.
La lettera è perentoria: “Sebbene applauda il desiderio della Formula 1 di ospitare un Gran Premio in Africa, mi chiedo se il Ruanda sia una scelta che rappresenti al meglio il nostro continente. Vi esorto a porre fine ai negoziati ed escludere il Ruanda come potenziale organizzatore. La Formula 1 vuole davvero che il suo marchio venga macchiato da un’associazione insanguinata con il Ruanda? È davvero questo il paese migliore per rappresentare l’Africa nel motorismo globale?”.
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Il Ruanda è finito nell’occhio del ciclone. La nazione del presidente Kagam è accusata dalla Repubblica Democratica del Congo, dalle Nazioni Unite e anche da alcuni paesi occidentali di spalleggiare la M23 con truppe e armi. Ci sono stati diversi scontri tra l’esercito e i ribelli, provocando disagi e morte nel paese.
Nella sua richiesta a Stefano Domenicali, Wagner ha indicato il Sudafrica come nazione ideale qualora la Formula 1 decidesse di tornare nel Continente Nero: “La sosterrei con tutto il cuore. I soldati sudafricani in missione di mantenimento della pace nel mio paese sono stati uccisi dallo stesso regime con cui cercate di fare affari. Per il bene di coloro che hanno dato la vita in nome della pace, fate la scelta giusta e almeno fate in modo che il loro sacrificio valga qualcosa”.
Arriva la risposta della Formula 1
Non si è fatta attendere la risposta della Formula 1 e quindi dal presidente della federazione, Stefano Domenicali: “Abbiamo ricevuto richieste da più località in tutto il mondo che desiderano ospitare una futura gara di Formula 1. Valutiamo ogni potenziale richiesta in dettaglio e qualsiasi decisione futura si baserà sulle informazioni complete e su ciò che è nel migliore interesse del nostro sport e dei nostri valori”. Tuttavia, queste potrebbe essere un’uscita mediatica solo di facciata. Non molto tempo fa, Stefano Domenicali aveva affermato che la candidatura del Ruanda in pole position, seppur consapevole degli scontri nel paese.