Ora, è finita per davvero: il CEO Carlos Tavares lascia Stellantis. Lo fa tra le polemiche, considerando cosa si dice sui “prezzi folli” dell’azienda.
Un’era è finita, con l’addio del CEO Carlos Tavares alla guida di Stellantis, epilogo di un anno caratterizzato da aspri contenziosi con il Governo Italiano, lotta contro la spietata concorrenza sino-giapponese e, secondo alcuni esperti, una pessima gestione delle finanze. La situazione del Gruppo Stellantis, guidato fino a poco tempo fa da Carlos Tavares, ha visto nel tempo un deterioramento significativo, dovuto a una combinazione di strategie commerciali discutibili e all’aumento dei costi di produzione.
Le dimissioni di Tavares, annunciate improvvisamente, hanno sollevato interrogativi sulla direzione futura di Stellantis. Sotto la sua guida, il gruppo aveva inizialmente impressionato gli investitori con rapidi tagli ai costi e un margine operativo che raggiungeva circa il 13% nel 2022. Tuttavia, questa fase di prosperità è stata accompagnata da un aumento dei prezzi dei veicoli che ha alienato parecchi clienti in un periodo in cui l’inflazione stava già mettendo a dura prova le finanze delle famiglie.
Le interviste con concessionari e le analisi di mercato nel settore hanno rivelato che Stellantis ha perso una parte significativa della sua quota di mercato in Europa. Secondo i dati dell’associazione automobilistica europea ACEA, la penetrazione di mercato di Fiat si è dimezzata, mentre quella di Citroen ha subito una contrazione simile. La perdita di competitività di Stellantis è particolarmente evidente nei segmenti a basso costo, dove i modelli più economici sono scomparsi, lasciando i consumatori con opzioni solo a prezzi elevati.
Aumento dei costi e concorrenza agguerrita
In una recente consultazione con la stampa Alberto Di Tanno, fondatore di un gruppo di concessionari, ha sottolineato come il costo di un’auto come la Lancia Ypsilon sia aumentato drasticamente, passando da circa 17.000 euro a non meno di 25.000 euro. Questo incremento di prezzo non è isolato; il prezzo medio di una vettura Stellantis nei principali mercati europei ha raggiunto quasi 40.000 euro, una cifra che supera quella di marchi concorrenti come Renault e Mitsubishi.
Il contesto di mercato è complicato ulteriormente dalla concorrenza agguerrita di marchi asiatici, come Hyundai e Toyota, che hanno dimostrato di saper offrire veicoli di qualità a prezzi più competitivi. Anche i marchi cinesi, come BYD, hanno iniziato a farsi strada in Europa, minacciando ulteriormente la posizione di Stellantis. La Fiat 500, simbolo di un’auto economica, viene ora venduta solo in versione a batteria a un prezzo che supera i 29.000 euro, un cambiamento che allontana la clientela tradizionale.
La strategia di prezzi e la frustrazione dei consumatori
Il focus di Tavares sull’efficienza e sui margini ha portato a una politica di prezzi aggressiva, ma ha anche comportato il rischio di alienare i consumatori. Un ex dirigente di Stellantis ha commentato come la spinta a ottenere margini di profitto a doppia cifra abbia portato a scelte strategiche discutibili, senza considerare chi fosse realmente il consumatore medio. La frustrazione dei clienti è palpabile, con molti che si dichiarano sorpresi dall’inaspettato aumento dei prezzi, in particolare per modelli storicamente noti per il loro buon rapporto qualità-prezzo.
In questo contesto, Stellantis ha annunciato l’intenzione di lanciare circa 20 nuovi modelli nei prossimi mesi, con una strategia mirata a riprendersi una quota di mercato del 20% nell’Unione Europea. Tuttavia, molti esperti del settore mettono in dubbio che questa strategia possa risolvere i problemi di fondo dell’azienda, soprattutto se non verrà accompagnata da una revisione dei prezzi e del posizionamento dei propri marchi.
Con 14 marchi sotto il suo ombrello, Stellantis ha una delle più ampie gamme di marchi tra le case automobilistiche tradizionali. Tuttavia, questa diversità non ha garantito una chiara differenziazione dei prodotti, lasciando marchi come Fiat e Citroen a competere in segmenti affollati e poco redditizi. La mancanza di una proposta chiara e di prodotti distintivi ha contribuito al declino della quota di mercato di Stellantis o almeno, questo è ciò che emerge dai recenti accadimenti. Ed è difficile pensare che la gestione Tavares non abbia alcuna responsabilità, in tutto questo panorama.