
Tesla, il 2025 inizia malissimo (www.panorama-auto.it - X ElonFactsX)
Tesla, mai così male: il primo trimestre del 2025 è veramente da film horror, risultati senza precedenti dal punto di vista negativo.
Tesla si trova in una situazione senza precedenti dal punto di vista negativo. A quanto pare, il marchio di auto elettriche statunitense sembra aver subito un impatto maggiore rispetto ad altri brand guidati da Elon Musk per il suo coinvolgimento politico con DOGE e l’amministrazione Trump.
Pensiamo agli atti vandalici, o anche soltanto ai dati presentati dalle borse internazionali riguardo alle difficoltà del brand americano in questo momento, sia dal punto di vista mediatico che commerciale.
Ad amplificare queste difficoltà, ci hanno pensato i dazi voluti fortemente da Donald Trump, che hanno danneggiato molte case costruttrici, Tesla compresa (che è presente nei principali mercati europei e orientali). Scopriamo, allora, quali numeri allarmanti riguardano Tesla nella prima metà del 2025, e cosa ha deciso di fare Musk per cambiare la rotta di una nave sempre più in bilico su sé stessa.
Tesla mai così male: Elon Musk ‘risponde’ al momento difficile, ecco come
Il primo trimestre del 2025, per Tesla, è stato davvero negativo. L’utile netto è stato di 409 milioni di dollari, sotto le attese degli analisti (crollo del 71%). Proprio per questo, a partire da maggio Elon Musk ha deciso di dedicare molto tempo al DOGE. Questa decisione è volta a dedicare più tempo alle sue aziende, quindi anche SpaceX, xAI e Neuralink. Tale notizia ha scatenato un +5,24% nelle contrattazione after-hours a Wall Street e +6,6% al pre-mercato.

I problemi non finiscono qua, però, considerando gli enormi dazi e le conseguenze che potranno avere sulle catene di approvvigionamento. Proprio per questo, il marchio americano punta all’abbattimento dei costi e alla realizzazione di auto più economiche nel breve termine. Ma come? Secondo l’agenzia di stampa Reuters, Tesla punta a creare una versione ridotta e prodotta negli USA del SUV Model Y. Un altro tema molto importante riguarda il lancio della flotta di robotaxi ad Austin, in Texas, a giugno.
Mancano ancora le approvazioni normative, anche perché ci sarebbero varie preoccupazioni su sicurezza e rischi di controversie legali (principalmente a causa di una tecnologia senza conducente e non ancora testata sulle strade pubbliche). Nonostante questi ostacoli, Elon Musk prevede che milioni di questi veicoli funzionino in modo autonomo al 100% entro fine 2026. Adesso, vada come vada, si dedicherà maggiormente al marchio che lo ha reso l’imprenditore carismatico e popolare che è da anni: la nave ha bisogno del suo capitano.